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Casa Sandra - Via Monte Paganella, 10 - Favaro Veneto Venezia
Tel. +39 331 9069186 - info@casasandra.it - A 10 MIN DA VENEZIA

BIOGRAFIA CASA SANDRA

Nel centro di Favaro Veneto (un piccolo paese alle porte di Venezia), a due passi da Piazza Pastrello, si trova la mia  vecchia casa. E’ una tipica casa rurale,  ha  100 anni e forse più. La posizione pur se centrale, è molto quieta dato che è l’ultima casa, in una strada  chiusa, con accesso molto stretto, e che serve solo di passaggio  per arrivare da me e dai miei vicini.


Io la conosco dal 2000, anno in cui la acquistai dal mio caro amico Enrico.


Per qualche anno, non l’ho abitata, (avevo un'altra sistemazione all’epoca).


Un bel giorno nel marzo del 2007, sono passata di qui con Billi (la mia cagnolina) e, che meraviglia! La mimosa fioriva stracolma di fiori giallo intenso e profumatissimi. Billi correva felice da una parte all’altra del piccolo giardino. Mentre salivo al primo piano guardandomi attorno, decidevo all’istante di venire ad abitare quella vecchia casa. Sentivo un bisogno della casa di farsi…scoprire. La Casa mi aveva adottata, ora le appartenevo.


Detto fatto la settimana successiva iniziano i sopraluoghi con i miei fidati amici (Paolo, Gianni, Claudio Roberto, Marino) i miei esperti di restauro.


Il tetto era da rifare, e così pure tutti gli impianti. Mi incuriosiva vedere il sottotetto, per cui abbiamo aperto una apertura nel soffitto all’ interno della casa, dove mi sono arrampicata con una scala e armata di pila: urlo di gioia…il sottotetto era fatto di vecchi travi in legno ben conservati.


Allora: il tetto è stato rifatto completamente, ha una coibentazione termica  posata sotto tegola. Per la parte del tetto a vista, ho scelto delle tavole di abete austriaco, che sono state trattate con pitture ecologiche a effetto sbiancante. Ho avuto fortuna con le vecchie travi: ne abbiamo sostituite solo 2,grazie all’amico “Cicche” che ha eseguito le sostituzioni con metodo chirurgico, tra una sigaretta e l’altra ( cicca slang veneto che stà per sigaretta), (espertissimo in un lavoro di alto artigianato che ha a che vedere con le capriate in legno,)le altre erano in perfetto stato di conservazione.


La grossa putrella in ferro che si vede in soggiorno,  (calcolata nel peso per eccesso    dall’ amico ingegnere Roberto, che disse “ fa piu’ beo vederla granda”), con la buona volontà di sette uomini d’oro che l’hanno infilata da una breccia aperta sul muro a ovest della facciata sulla strada. Io da sotto pregavo per i miei eroi perché  non si spezzassero sotto il peso di qualche tonnellata (idea mia. Era l’unico modo per farla entrare in casa).


Il bagno è la mia chicca. Le ceramiche di Vietri sono quello che ho sempre desiderato nei miei sogni proibiti.


Il lavello del bagno, è  poggiato su un vecchio mobile in legno massiccio, e la specchiera è stata ricavata dal lavoro di un artigiano di orientale ( anche i mobili della casa sono in buona parte frutto della mia passione per l’etnico, e raccolti nel corso del tempo).


Le finestre con il doppiovetro sono quelle originali d’epoca, restaurate (ho fatto inserire i doppi vetri a una ditta specializzata ) e   anche queste trattate con smalti ecologici all’acqua.


La zona giorno e notte, ha i pavimenti in abete austriaco trattato con finitura ecologica. Sotto l’abete, è stato posato del sughero per insonorizzare ed isolare. E’ il mio geniale amico Kirti che ha eseguito tutte le opere di falegnameria, anche il soppalco è opera sua.


Nel frattempo che finiva il restauro della porzione al primo piano, iniziava quello dell’ultima porzione a est, (dove ora abito io). Anche lì stesso lavoro gigantesco (ma questa è un'altra storia che Vi racconterò più avanti).


Benvenuti a Casa mia